martedì 11 dicembre 2012

Angela Mauro: Domani il Pd comincia a discutere di primarie per i parlamentari, Civati ha già una data ma la strada è in salita @ Huffington Post, 11 dicembre 2012


Domani il Pd comincia a discutere di primarie per i parlamentari, Civati ha già una data ma la strada è in salita di Angela Mauro @ Huffington Post 

L'ex rottamatore Pippo Civati e il renziano Salvatore Vassallo la buttano lì: le primarie per i parlamentari si tengano il 13 gennaio. C'è una data, insomma. Ben piantata però nel mezzo di una fitta nebbia. Di 'parlamentarie' piddine si comincerà a discutere domani a Roma nella riunione di segreteria allargata ai segretari regionali. Ma è difficile che già domani si prenda una decisione. Né sulla data, né sull'opportunità di organizzare quest'altra consultazione pensata mesi fa anche dallo stesso segretario per rendere digeribile agli elettori un ennesimo voto con il Porcellum. Visto che l'annuncio di dimissioni di Monti ha accorciato la campagna elettorale a febbraio, è molto più probabile che invece delle primarie per le liste si opti per una semplice consultazione tra gli iscritti, che nel Pd sono circa 600mila. Dallo staff di Bersani chiariscono che non è in discussione la volontà del segretario di fare le primarie per le liste. Anzi, Bersani è ancora convinto che questa sarebbe un'ottima chiave per evitare l'accusa di formare un altro parlamento di nominati, dopo il naufragio della riforma elettorale, e per mettere mano a quel 'cambiamento' tanto invocato durante le primarie per la premiership. Il problema sta nei tempi: perché il 13 gennaio potrebbe risultare troppo tardi, in quanto fatte le primarie bisognerebbe fare le liste. E farle il 6 gennaio, il giorno dell'Epifania, non sarebbe praticabile: la Befana non porta le primarie. Prima di gennaio, è matematicamente impossibile. Sono spiegazioni insufficienti per il duo Civati-Vassallo, che già a gennaio scorso tentarono invano di far approvare dall'assemblea del partito un ordine del giorno che istituiva le 'parlamentarie' e proponeva anche un regolamento preciso. Ora, sulla loro petizione per indire la consultazione il 13 gennaio hanno già raccolto un paio di migliaia di firme. "Noi abbiamo già i nostri nomi da candidare - dice Civati ad Huffpost - li renderemo noti non appena capiamo le reali intenzioni della segreteria...".  Date a parte, Civati non è molto ottimista. La sensazione è che sulla questione anche il fronte renziano si sia raffreddato. Interpellato da Huffpost, il capo della squadra di Renzi, Roberto Reggi, insiste sull'importanza delle parlamentarie: "Ne va dell'autorevolezza dei parlamentari: farebbero la figura dei nominati...". Ma, a scorrere le agenzie di stampa, sembra lontano il tumulto di comunicati che, all'indomani della vittoria di Bersani, chiedevano le primarie per le liste. La segreteria di domani, insomma, è preceduta da silenzio sull'argomento, interrotto solo da qualche segretario regionale. Tra dubbi e incertezze, si vedrà. C'è anche un'altra questione emersa a distanza di otto giorni dalle primarie per le premiership. E cioè che la platea di elettori costituitasi per quella consultazione non è utilizzabile anche per le primarie per le liste, in quanto rappresenta la comunità del centrosinistra non solo del Pd. E poi c'è lo scoglio di più difficile gestione anche per Bersani. E cioè il fatto che i big del partito, i parlamentari con alle spalle tre mandati, non vedono di buon occhio l'idea di sottoporsi alle primarie per entrare in lista, ansia che attanaglia soprattutto i meno noti, cioè quelli che meno di tutti possono contare su un proprio bacino di voti a livello territoriale. Se saltano le primarie, chi vorrà dovrà chiedere la deroga per essere eletto alla direzione nazionale che verrà convocata non prima di gennaio. Sarà lì che si misurerà la volontà e capacità di cambiamento di Bersani.

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